Voto favorevole del Parlamento Europeo
Il 3 aprile 2025, il Parlamento Europeo ha votato il rinvio dell’entrata in vigore di alcuni obblighi di reporting e due diligence di sostenibilità (c.d. Stop-the-clock proposal), nell’ambito di un più ampio sforzo di semplificazione volto a rafforzare la competitività dell’UE.
Con una maggioranza di 531 voti favorevoli, 69 contrari e 17 astensioni, gli eurodeputati hanno così sostenuto la proposta normativa presentata dalla Commissione lo scorso 26 febbraio nel c.d. pacchetto Omnibus I (di cui abbiamo parlato in precedenza, v. qui).
Cosa prevede lo “Stop the clock”: rinvio delle norme su ESG due diligence e reporting di sostenibilità
Il meccanismo introdotto propone:
- CSRD: rinvio di due anni degli obblighi di rendicontazione per:
- le grandi imprese non ancora tenute a rendicontare nel 2025;
- le PMI quotate, la cui prima scadenza slitta dal 2027 al 2029.
- CSDDD: rinvio di un anno:
- per il termine di recepimento da parte degli Stati membri (al 26 luglio 2027);
- per l’entrata in vigore degli obblighi per le prime categorie di imprese (dal 2027 al 2028).
L’obiettivo è concedere alle imprese il tempo necessario per adattarsi alle nuove normative, evitando al contempo che si trovino a sostenere costi inutili avviando il processo di rendicontazione, per poi doverlo rivedere o annullare qualora vengano approvate tutte le modifiche proposte dalla Commissione nel pacchetto Omnibus.
Tabella della nuova timetable
Attesa l’approvazione formale del Consiglio
Il Parlamento ha riconosciuto la rilevanza politica della proposta e ha pertanto applicato la procedura d’urgenza al fine di accelerarne l’adozione.
Lo scorso 26 marzo era già intervenuta l’approvazione del mandato negoziale del Consiglio da parte del Comitato dei Rappresentanti Permanenti “Coreper”.
Si attende ora l’approvazione formale del Consiglio.
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