Sono state presentate le offerte, ma ad avere l’ultima parola sulla vendita di Piazza Affari sarà lo Stato italiano, attraverso la normativa golden power. Quali sono però i margini effettivi di intervento del governo?
«Molto ampi, considerando il crescente numero di operazioni di compravendita di società che potrebbero ricadere in questo ambito» – dice al Foglio Andrea Carreri, che al golden power ha dedicato un intero gruppo di lavoro in LCA. «In pratica, Palazzo Chigi può bloccare l’acquisizione del gestore del mercato azionario da parte di un terzo soggetto sia che questo sia extra europeo sia che sia europeo attraverso la Consob oppure in modo diretto applicando il recente decreto che addirittura anticipa l’introduzione del regolamento comunitario sulla Foreign Direct Investment, che nell’ordinamento italiano equivale al golden power».
Leggi qui l’intervista completa a cura di Mariarosaria Marchesano.